«E sento dentro,
nelle braccia avvolto,
fiori d’amore.»
(Bosco di Sa Fraigada 17.4.19)
L’haiku ha origini molto antiche. È nato in Giappone poco dopo il 1600 ma fonda le sue origini dal tanka, un altro tipo di poesia breve che si usava già nel 400-500 d.C. L’haiku, infatti, può essere considerato una sottobranca del tanka, visto che da questo prende i primi 3 versi.
Dalla cultura giapponese ha preso la sua filosofia e il suo essere “sfuggevole”, il raccontare molto in poco spazio. In seguito, a ogni modo, si è diffuso anche nei paesi occidentali.
La composizione dell’haiku richiede poche regole tra cui una metrica fissa, che talvolta in occidente viene ignorata a favore del contenuto. Essa è basata sul numero delle sillabe di cui è composto ogni verso, abbiamo quindi 5 – 7 – 5.
L’altra regole è quella del l’inclusione del kigo. Vale a dire l’inserimento di un termine che indichi la stagione in cui è “ambientata” l’haiku. Se per esempio parlate dell’inverno, potete comporre la poesia con la parola “neve”. Vi riferite alla primavera? Niente di meglio che parlare di fiori che sbocciano.
Il primo haiku che ho scritto, l’ho composto durante una giornata nel bosco magico di Sa Fraigada, insieme alla donna che mi ha fatto dono di queste poesie: Carla Marcialis.
Da allora non ho più smesso.
Scrivere un haiku non è solamente scrivere 3 versi, ma è vivere il momento in cui lo si coglie con grande intensità, semplicità e ringraziamento.
Attraverso gli haiku ho imparato ancora di più a vivere il Qui e Ora in maniera più profonda e coinvolgente.
«Lacrime di sonno,
vento e luna piena,
chiudo gli occhi.»
(Nughedu San Nicolò 21.4.19)
«Penso d’alberi,
parlo di fiori,
scrivo di donne.»
(Nughedu San Nicolò 21.4.19)
«Fiori d’aglio
e zoccoli sonori,
scintille divine.»
(Occhetta al fiume 22.4.19)
«Tira e molla
in piazza del paese
luci accese.»
(Nughedu San Nicolò 22.4.19)
«Cingomme masticate,
fossili pop corn
sul bagnasciuga.»
(Spiaggia del Poetto Cagliari 1.5.19)
«Sull’altalena,
avanti e indietro,
sole d’estate.»
(Parco di Monte Urpino Cagliari 28.4.19)
«Buco nel tempo,
evanescente spazio,
persi là fuori.»
(Nughedu San Nicolò 23.4.19)
«Montagne, mare,
treno che corre lento,
fiori di cardo.»
(Sul treno CA-OZ 3.5.19)
«Tra i colori
e le conchiglie,
vizio di miele.»
(Nughedu San Nicolò 8.5.19)
«Dipingo le Dee
all’alba con la pioggia.
Sono qui con me.»
(Nughedu San Nicolò 9.5. 19)
«Nuvole creative,
l’erba che canta
con gli uccelli.»
(Giardini del Cantaro Ozieri 12.5.19)
«Giungono al galoppo
frante su pietra
onde marine.»
(Villasimius 26.5.19)
«Gocce dall’alto
si tuffano in mare,
osservo nascosto.»
(Villasimius 26.5.19)
«A bordo strada
le spighe d’oro
dolcemente danzano.»
(Cagliari 27.5.19)
«Mezza Sardegna,
è quasi giugno,
rotopresse sui campi.»
(Dal treno CA-OZ 30.5.19)
«Le jacarande viola,
luna di miele,
piovoso maggio.»
(Cagliari 31.05.19)
«Leggo gli haiku
Ascoltando il piano.
Caldo serale.»
(Nughedu San Nicolò 3.6. 19)
«Ferula secca
coglie il vecchio.
Banchittos a sezzere.»
(Ozieri 11.6.19)
«D’oro i campi,
il bianco carote.
Muri a secco.»
(CA-OZ 17.06.19)
«Mantello nero?
Non c’è problema,
siamo le formiche!»
(Cagliari 2.7.19)
«Inseparabili
anche le ciliegie,
proprio come noi.»
(Nughedu San Nicolò 11.7.19)
«Le altalene
a quattro metri?
Ma com’è possibile?»
(Sassari 17.7.19)
«Anche in Puglia
i muri a secco.
Verde rucola.»
(Altamura 2.9.19)
«Una tettina,
monaca d’Altamura.
Super mattina.»
(Altamura 6.9.19)
«Ai bordi strada
alcun fiore,
ma ricco di rifiuti.»
(Sassari 24.5.19)
«Canta lo storno
sull’occhio di Horus
prima del Sole.»
(Ozieri 10 .10 .19)
«Al matrimonio
paglia arrotolata.
Sant’Antioco.»
(Sant’Antioco 16.10.19)
«Ferma il mezzo
Passano gli sposini.
Rollè di paglia.»
(Sant’Antioco 16.10.19)
«Caldo estivo,
colori d’autunno.
Non si capisce.»
(Sassari 22.10.19)
«Foglie appese
in dolce attesa
dell’autunno.»
(Sassari 29.10.19)
«Le prime piogge
dipingono di verde
il paesaggio.»
(Treno CA-OZ 4.11 19)
«Pioggia, sole,
rinfresco di pensieri.
Calda anima»
(Sassari 6.11.19)
«Nel vederti lì,
bello come il sole…
…Palpitazioni»
(Ozieri 6.11.19)
« Tra le foglie, blu
e stupefacenteza,
del vivo giallo.»
(Sassari 2.12.19)
« Abba e Sole
sun fattende s’amore,
arcu’e Deus.»
(Olbia 10.12 2019)
« Sull’altalena
ventidue maggio
bacio al volo»
(Nuraghe Arrubiu Orroli 22.5 2022)